Emergenza brucellosi, Cia Campania in audizione ai Ministeri della Salute e Agricoltura
|Per superare le criticità che affliggono il comparto l’organizzazione sostiene un piano di approccio risolutivo in condivisione con allevatori e cittadini delle aree interessate. Dopo l’incontro a Palazzo Santa Lucia con il comitato tecnico-scientifico convocato dal Governatore De Luca, il presidente Alessandro Mastrocinque e il direttore Mario Grasso partecipano ai lavori del tavolo romano per uscire dall’emergenza e affrontare un piano di eradicazione della brucellosi bufalina in Campania
Attivare un approccio risolutivo per eradicare la brucellosi bufalina in Campania e costruire un piano condiviso con allevatori e cittadini delle aree interessate dal problema. A pochi giorni dall’incontro con il Governatore Vincenzo De Luca e con il comitato tecnico scientifico regionale, i vertici di Cia Campania partecipano all’audizione dei Ministeri della Salute e dell’Agricoltura per confrontarsi sul piano da adottare utile a traghettare il comparto bufalino fuori dall’emergenza. Nel corso del confronto di oggi, sono stati illustrati i criteri per la gestione della problematica tesi a eradicare in via definitiva una criticità che affligge uno dei settori più rilevanti dell’agroalimentare italiano. “L’audizione di oggi convocata dai Ministeri interessati rafforza le linee guida sancite dal Governatore De Luca già esposte in Regione Campania. E’ arrivato il momento di intervenire in via risolutiva, superando l’approccio emergenziale, con un corollario di interventi utili ad eradicare la patologia e a rafforzare il comparto” spiegano i vertici dell’organizzazione regionale.
Il confronto con le istituzioni regionali prima e nazionali poi, acclara la definizione di un punto di svolta per attivare un percorso risolutivo, che deve essere condiviso con gli operatori, così come ha puntualizzato Mario Grasso, direttore regionale di Cia Campania al termine dell’audizione ministeriale. “Le proposte del piano di eradicazione della brucellosi non possono che essere programmate, condivise e modificate -ove necessario- con tutti i protagonisti: territorio, allevatori e cittadini delle aree interessate”. Una metodologia di approccio che trova la stessa convergenza al piano annunciato a Palazzo Santa Lucia dal Comitato regionale campano.
“Il piano anticipato dalla Regione Campania e auspicato dai Ministeri si basa sulla cura della malattia come presupposto primario delle azioni da mettere in campo” continuano. “Infatti grazie ad un impegno economico e finanziario della Regione Campania, sono previsti interventi di biosicurezza strutturali per gli allevamenti che hanno necessità, l’istituzione della figura del veterinario aziendale, il rafforzamento del settore veterinari dell’area interessata dalla brucellosi, interventi strutturali per ridurre i nitrati e il corretto smaltimento dei liquami, azioni di consulenza professionale a tutti gli attori della filiera bufalina, eradicazione di tutti capi infetti, rafforzamento dei controlli, velocizzazione dei test sierologici per bloccare la brucella. A queste si aggiungono altre azioni sociali”.
Cia Campania sottolinea che il settore bufalino rappresenta la filiera più importante dell’agroalimentare Campano, ed è il comparto principale dell’intera economia regionale. “La dinamicità del settore e il successo della mozzarella sui mercati internazionali che non ha visto flessioni, ha consentito di affrontare le problematiche con un approccio emergenziale. Ma è arrivato il momento di intervenire in maniera risolutiva per poter concretizzare quelle prospettive di crescita del comparto annunciate poche settimane fa in occasione del 40° anniversario del Consorzio della Mozzarella di Bufala” aggiunge il presidente di Cia Campania Alessandro Mastrocinque.“Oggi la Regione Campania si è già impegnata ad investire sulla biosicurezza, che rappresenta il primo passo per adottare metodi risolutivi tesi ad evitare il ridimensionamento dei capi e ad andare incontro alle esigenze degli allevatori” conclude.