Crisi settore corilicolo, Cia Salerno: annata pessima per la nocciola tonda di Giffoni Igp
|La Confederazione di Salerno rappresentata da Gaetano Pascariello denuncia una perdita che oscilla tra il 50 e l’80% rispetto all’annata precedente, rilevando “Un danno enorme non solo per il commercio del prodotto, quanto per migliaia di braccianti senza lavoro”. A sostegno delle istanze rappresentate da Cia Salerno interviene anche Cia Campania che stima perdite per il comparto per oltre 80milioni di euro. Mastrocinque: “Pronti a chiedere lo stato di calamità naturale nelle sedi competenti”
La Cia di Salerno lancia un allarme per i gravi danni agli agricoltori ed all’economia nell’area dei Picentini per una riduzione della raccolta delle nocciole che oscilla tra il 50% e l’80 % rispetto all’annata precedente.
La nocciola di Giffoni IGP è da tempo uno dei pilastri dell’economia locale – dice Gaetano Pascariello presidente di Cia- Salerno, il crollo della produzione mette a rischio un’intera annata agraria con gravi danni all’economia agricola dell’area. Tutto ciò è dovuto agli avversi cambiamenti climatici con le temperature bassissime nei primi di aprile unitamente al periodo prolungato di siccità ed all’aumento della ventosità. Condizioni che hanno portato ad una condizione di forte stress della pianta con una alterazione dei normali processi metabolici.
Questa crisi- continua Pascariello – non comporta solo un danno economico per chi commercia il frutto ma anche in termini di occupazione perché migliaia di braccianti dediti alla raccolta non troveranno lavoro facilmente nel 2021.
Oltre al danno la beffa perché la scarsa produzione aprirà, ancor più, la strada all’importazione selvaggia di nocciole estere, in particolare dalla Turchia con un aumento stimato di circa il 30%. Importazioni che spesso vengono camuffate con il tricolore italiano e che riguardano prodotti non controllati o mal controllati all’origine con gravi rischi per il consumatore finale. Numerose le segnalazioni all’ufficio Cia di San Cipriano Picentino dove i produttori chiedono l’attivazione di misure a sostegno dell’agricoltura del territorio con la richiesta dello stato calamità e di misure a sostegno del settore.
Sulla crisi della nocciola in Campania è intervenuta anche la Confederazione regionale rappresentata da Alessandro Mastrocinque. Secondo le stime elaborate da Cia Campania le percentuali di perdita di produzione si possono quantificare in circa 80milioni di euro, da spalmare su produttori e industria della trasformazione. “Cia Campania coglie l’allarme lanciato dall’organizzazione di Salerno e conferma l’impegno a sottoporre la questione all’assessore regionale Nicola Caputo, per dichiarare lo stato di calamità naturale e attivare le procedure per i ristori. Chiederemo misure strutturali per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova le produzioni” spiega il presidente.