“Siamo quello che mangiamo”, la Dieta Mediterranea asset dello sviluppo
|Legumi, frutta secca, frutta e verdura fresche, pesce e olio extravergine di oliva: il paradigma della Dieta Mediterranea è servito. Adottando l’adagio “siamo quello che mangiamo”, la Cia Campania guidata da Alessandro Mastrocinque rilancia il valore riconosciuto alla Dieta Mediterranea nel 2010 come patrimonio mondiale dell’umanità e arricchisce l’etichetta del regime alimentare con cui si identifica l’Italia e il Mezzogiorno di nuovo significato. Alla luce del dibattito sollevato in occasione della Giornata mondiale contro il Cancro promosso dalla Union for International Cancer Control e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Confederazione campana rilancia e, annuncia una campagna di valorizzazione e promozione delle aziende agricole.
La Dieta Mediterranea è un modello di crescita e sviluppo, in grado di occupare una posizione centrale sul Mediterraneo per la costruzione di un grande collettore di economie. Agricoltura e turismo sostenibile sono al centro delle sfide che ci attendono. Per questo le nostre aziende agricole occupano una posizione di primo piano nell’agenda programmatica di Cia Campania, che intende affiancare l’indirizzo politico della Regione in merito al sostegno di un modello di sviluppo durevole.
Incentivare i consumi di alimenti che connotano la Dieta Mediterranea significa per Cia Campania supportare l’impegno della rete delle aziende agricole, che non offrono soltanto prodotti qualitativamente elevati dal punto di vista nutrizionale ma anche ambientale. Di qui la scelta di valorizzarne un modello di sviluppo basato sul tipo di alimentazione e lo stile di vita culturale, sociale, storico, gastronomico, alimentare, ambientale, paesaggistico e dei costumi. La Dieta Mediterranea infatti è un manifesto culturale composto da territorio, prodotti, cultura e turismo, il cui valore è stato stimato per circa 200 miliardi di euro. Si tratta di un patrimonio che resta ancora inespresso, ma che si prepara a diventare uno dei grandi pilastri dell’economia del Mezzogiorno.
Cia Campania la definisce un incubatore delle territorialità che esula dalle perimetrazioni regionali, e che si prepara a rendere protagoniste le aziende agricole, ma anche a coinvolgere distretti enogastronomici, industria agroalimentare e, in maniera trasversale, tutti gli stakeholders sui territori. La nutrizione è direttamente collegata alla cucina e alle tradizioni enogastronomiche di un popolo. Ciò significa che la cura per la buona alimentazione è innata nel patrimonio culturale e che è possibile tramandarla alle attuali e alle future generazioni.
“Noi siamo quello che mangiamo”. Accademici e illustri professionisti del panorama medico mondiale celebrano- insieme all’Unesco- la Dieta Mediterranea come uno standard di qualità della vita da adottare per vivere bene a e a lungo. Oltre all’attività fisica, si fa riferimento all’alimentazione, che oggi vede una massiccia esposizione di consumi di pasta e pane (oltre ad altri macronutrienti), ovvero gli stessi alimenti che stanno subendo una alterazione ‘da zuccheri’.
Anche il connubio fra ambiente e alimentazione è uno dei temi di maggiore interesse che anima il confronto degli esperti della nutrizione. L’aumento esponenziale dei livelli di inquinamento ambientale degli ultimi anni, unitamente ad una maggiore debolezza dei nostri sistemi immunitari, ci rende incapaci i di fronteggiare lo stress ossidativo derivante dagli xenobiotici ingeriti, inalati o introdotti per altre vie nell’organismo e, di produrre antiossidanti endogeni che ci difendano dai danni alle cellule e ai tessuti. Ne derivano infiammazioni croniche e quindi displasie e neoplasie. L’infiammazione cronica è il primo passo per lo sviluppo di una cancerogenesi, quindi, se non riusciamo ad avere un sistema immunitario in salute, non possiamo difenderci dagli stress ambientali che quotidianamente ci mettono alla prova. Mantenere un sistema immunitario sano e capace di reagire bene alle offese esterne è possibile solo con il giusto nutrimento, non affaticando l’organismo con cibi difficili da metabolizzare o addirittura tossici.