Nube tossica ad Airola, Cia Campania chiede lo Stato di Emergenza alla Regione
|Inoltrata la richiesta alla Regione e all’Assessorato all’Agricoltura. A seguito del terribile incendio divampato nell’area industriale beneventana il presidente dell’Organizzazione Alessandro Mastrocinque chiede un ristoro per quanti hanno congelato le attività: “Oltre all’aumento dei prezzi delle materie prime e delle scadenze fiscali, le aziende sono vittime di una tragedia ambientale. Si rischia il crack economico”
La Confederazione Italiana Agricoltori della Campania rappresentata da Alessandro Mastrocinque, a seguito di attenta valutazione e verifica dei danni, presenta alla Regione Campania la richiesta di dichiarazione dello Stato di Emergenza per supportare le numerose aziende agricole che insistono nel raggio di coinvolgimento dell’incendio che ha interessato l’area industriale di Airola, nel beneventano, il 13 ottobre scorso.
La vasta portata dell’evento e le conseguenze ambientali al vaglio tutt’oggi dell’Arpa Campania hanno reso necessario l’abbandono delle abitazioni limitrofe – così come disposto da ordinanza comunale- e il congelamento delle attività condotte dalle aziende agricole, che hanno dovuto rinunciare alla raccolta dei prodotti.
L’Organizzazione sottolinea che alla luce dell’ultimo report di monitoraggio licenziato da Arpac il 16 ottobre scorso è stata rilevata una concentrazione di diossine superiore al limite consentito; che l’iter di campionamento dei terreni per la verifica del deposito di inquinanti si esplica in circa 4 settimane, e che le aziende dovranno attendere il campionamento dei prodotti agricoli da parte dell’Asl di competenza. “Cia Campania ritiene urgente e necessaria la dichiarazione di Stato di Emergenza, non solo per garantire la sicurezza alimentare dei consumatori, ma anche per fronteggiare una quadro complessivo di difficoltà generale” commenta il presidente Alessandro Mastrocinque.
“Oggi le aziende devono fronteggiare un aumento indiscriminato delle materie prime, e sono alle prese con le scadenze fiscali. Oltre alla tragedia ambientale rischiamo anche quella economica, con il crack definitivo del comparto. Per questa ragione riteniamo utile garantire un intervento, che deve tradursi in un ristoro economico per le aziende”.
Cia Campania segue con grande interesse le attività di monitoraggio dell’Arpac, da cui si evince che sono in corso i controlli dei possibili impatti ambientali delle acque di spegnimento utilizzate per estinguere l’incendio, con campionamenti delle acque che giungono all’impianto di depurazione comunale dalla rete delle acque reflue dell’area industriale. A questo si aggiungono le variabili metereologiche. Infatti l’Agenzia rileva che “in riferimento al territorio complessivo interessato dall’evento, il quadro meteorologico continua ad essere caratterizzato da una sostenuta ventilazione di grecale che favorisce la dispersione delle sostanze inquinanti.
In attesa di una verifica puntuale del territorio immediatamente esposto attraverso il laboratorio mobile che monitorerà lo stato della qualità dell’aria, e i campionamenti di terreno superficiale in aree di possibile ricaduta degli inquinanti atmosferici diffusi nel corso dell’evento, Cia Campania ritiene urgente un intervento diretto della Regione Campania per supportare le aziende agricole, oggi interessate da una grave penalizzazione.