Agea, sblocco di contributi “storici”. Mastrocinque: Bene, ma ritardi inammissibili
|Quasi 1 milione di euro (958 mila euro) per 382 beneficiari campani. “Finalmente l’Agea predispone i decreti di pagamento per istruttorie ormai storiche”, osserva Alessandro Mastrocinque, presidente di Cia Campania e vicepresidente di Cia – Agricoltori Italiani. “Quando lo Stato salda i suoi conti con le imprese siamo sempre contenti, ma francamente in questo caso non può non esserci l’amarezza per una situaizone ancora insostenibile per migliaia di agricoltori, costretti ad aspettare anni per accedere a benefici accordati dalla legge”.
L’Agea, l’organismo pagatore del ministero delle Politiche agricole, ha predisposto questa settimana i decreti di pagamento di 118 milioni di euro in favore di oltre 51mila beneficiari in Italia. I pagamenti sono così suddivisi: 21 milioni di euro per la domanda unica (ulteriori cicli di saldo campagna 2015) in favore di 10.116 beneficiari; 6 milioni di euro per la ristrutturazione dei vigneti in favore di 193 beneficiari; 18 milioni di euro per lo sviluppo rurale, a seguito di istruttoria regionale, in favore di 928 beneficiari; 41 milioni di euro per lo sviluppo rurale (misure a superficie e animali), a seguito di istruttoria automatizzata di 20.344 beneficiari; 30 milioni di euro per il Programma Nazionale di Sviluppo Rurale – Assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante, in favore di 20.004 beneficiari.
Nel dettaglio, per quanto riguarda i pagamenti dello sviluppo rurale, misure a superficie, concessi a seguito di istruttoria automatizzata, le regioni interessate sono: Basilicata (11 milioni per 1.413 beneficiari); Campania (958mila euro per 382 beneficiari); Friuli (868mila euro per 250 beneficiari); Liguria (2 milioni di euro per 1.726 beneficiari); Puglia (9 milioni di euro per 1.112 beneficiari); Sardegna (10 milioni di euro per 14.288 beneficiari); Sicilia (41mila euro per 7 beneficiari); Umbria (3 milioni di euro per 453 beneficiari), e Valle d’Aosta (1 milione di euro per 713 beneficiari).
“Stiamo solo recuperando ritardi. Quello che chiedono gli imprenditori agricoli è la normalità, se presentano domanda per accedere ai benefici sperano di avere i pagamenti cosi come previsto dalle normative e non dopo anni. Non è ammissibile che alle imprese agricole si chiede di essere imprese ma nello stesso tempo da parte della pubblica amministrazione si ragiona ancora come quando si elargivano gli aiuti di Stato. Gli agricoltori sono imprenditori, lo Stato eroghi i servizi dovuti nei tempi dovuti”.